Tête de Crevacol

Ritratto di giancarloberetta
giancarloberetta
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Data rilievo: 
19/11/2010
Quota di partenza: 
1 662 m
Quota di arrivo: 
2 621 m
Dislivello: 
988 m
Lunghezza*: 
9.45 km
Tempo di salita o complessivo*: 
2h30'
Tempo di discesa: 
1h30'

Introduzione

Bella escursione non difficile il cui itinerario ci fa godere di scorci e panorami sempre più suggestivi a mano a mano che si sale e che raggiunge una cima da cui si possono vedere quasi tutte le cime più alte della Valle e gli immacolati valloni circostanti compreso anche quello del passo del Gran San Bernardo dove si vede distintamente la costruzione dell'Ospizio. Questa salita è consigliabile effettuarla quando gli impianti e le piste sono chiusi per poter assaporare appieno del silenzio e della tranquillità che questi ambienti ci trasmettono.

Descrizione

Dal fondo del piazzale si sale in prossimità delle evidenti paline segnaletiche, poste all'inizio della sterrata, passando sotto il viadotto autostradale rimontando i pendii soprastanti per tagliare il percorso della strada che si ritrova più in alto. Sulla strada, prima di un bivio, si devia a destra in corrispondenza di un cartello indicatore per Malatrà con, se visibili, i bolli dell'Alta Via 1 (1743 m) e si sale sui pendii, tenendosi un po' a sinistra, puntando alle baite di Merdeux desot (1923 m); superatele si prosegue per poco e si continua a risalire il pendio puntando alle visibili baite di Merdeux damon (2010 m) dalle quali si raggiunge la traccia di una poderale che passa poco sopra. Si segue ora verso destra il tracciato della poderale per poi, ad una quota di circa 2060 m, abbandonarla e svoltare decisamente a sinistra rimontando il pendio verso nord (tenendo la sinistra) per raggiungere un'ampia dorsale dalla quale si possono vedere i saliscendi che culminano con la Tête de Crevacol. Si seguono le sinuosità dell'ampia cresta che presentano alcuni brevi tratti un po' ripidi aggirabili con qualche traverso sulla destra e si raggiunge così il breve tratto pianeggiante e molto panoramico al termine del quale si vede il casotto della forestale con accanto un ometto di pietre ed una croce lignea situati sulla vetta.
In discesa se si vuole si può scendere il primo tratto della dorsale verso sud-est puntando verso una baita diroccata che non si raggiunge ma si devia sulla destra per scendere direttamente gli ampi pendii lasciando alla sinistra una palina con le indicazioni per le pista di sci; si supera una presa per l'acqua e si prosegue ancora verso il basso per qualche decina di metri per iniziare a traversare verso destra contornando qualche piccolo costone della montagna e poi, deviando sempre più decisamente a destra, si ritornano a prendere le tracce della salita.