Tra i vigneti del Bramaterra

Ritratto di maria grazia s
maria grazia s
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Difficoltà: 
T2
Quota di partenza: 
349 m
Quota di arrivo: 
699 m
Dislivello: 
600 m
Tempo di salita o complessivo*: 
3h30'
Tempo di discesa: 
1h30'

Introduzione

Tutta l'area è caratterizzata da colline e dorsali quasi parallele che partono da una catena delimitata a nord dalla Valsessera ed arrivano fino alla pianura. E' interessante l'origine geologica di quest'area, molto più antica del resto del Biellese: è quel che rimane di una catena di montagne sollevatasi da 250 a 300 milioni di anni fa. Cito dal notiziario 1998 edito dalla CASB (Consociazione Amici dei Sentieri del Biellese) "Nella parte Occidentale, fino alle Rive Rosse di Curino, si trovano rocce granitiche, nella parte Orientale rocce vulcaniche con colorazione rossastra come quella dei porfidi, prodotto di eruzioni avvenute nello stesso periodo o poco dopo. Incuneato in questa struttura, nel vallone di Sostegno, emerge il maggior complesso di rocce carbonatiche del Biellese, prevalentemente basiche, che si contrappongono a quelle circostanti, acide. Per dare un'idea del periodo di formazione di altre parti del Biellese, il granito della valle del Cervo è emerso a partire da 30 milioni di anni fa, la Serra si è formata nell'ultimo milione di anni, il sollevamento delle Alpi Biellesi è iniziato dai 30 ai 50 milioni di anni fa". Gli agenti atmosferici hanno lavorato lungamente le rocce, riducendole a sabbie plasmate dal dilavamento; il suolo è quindi povero, e tra gli arbusti si notano affioramenti frequenti di sabbia rassodata, dai colori giallo, ocra, rosso, viola, che spiccano tra il verde della vegetazione. Oltre a queste caratteristiche geologiche, il territorio ha anche una sua storia, era terra di confine con la Valsesia, e da una delle bocchette che incontreremo sul percorso, venivano trasportati i morti di Sostegno per essere sepolti alla Pieve di Naula. Lungo il percorso ci sono due bivacchi non custoditi con tavolo e panche dove si può entrare per mangiare o sostare.

Descrizione

Lasciata l'auto, dirigersi a sinistra della chiesa e imboccare la trattorabile. Siamo in mezzo ai vigneti, lontano intorno a noi, le Alpi Biellesi quest'anno particolarmente innevate, incorniciano le colline, sovrastate dal Monte Barone di Coggiola. Proseguire sempre lungo questa strada, ignorando le varie deviazioni a destra. Dopo un po' alla nostra destra, una graziosa chiesina romanica, con campanile rimaneggiato, immersa nelle vigne; il nostro tratturo entra nel bosco, a febbraio spoglio, ma si mantiene quasi sempre sul colmo delle colline, consentendoci una bella visuale sia a destra, sulle Alpi Biellesi, che a sinistra, sulle Prealpi Lombarde. Il percorso e' parzialmente quello della Gtb, Gran traversata Biellese, e anche parte di un giro molto piu' ampio tra le vigne. Per questo motivo sono stati allestiti i tre bivacchi in legno, due dei quali nel tratto qui descritto. Incontriamo quasi subito il primo, ma proseguiamo sempre salendo senza fatica fino ad incrociare una deviazione che sale ripida davanti a noi, per una cinquantina di metri, alla cima Frascheja (625m), dotata del secondo bivacco, e di una vista eccezionale (due ore e mezza circa dalla partenza). Prima di salire, e' stata allestita una piccola zona con un parapetto, in un punto privo di vegetazione, per ammirare il panorama e il paesino di Sostegno, davanti a noi. Ridiscendiamo sulla trattorabile e proseguiamo con una serie di leggeri saliscendi, fino ad incrociare il sentiero 704, sotto la Pietra Croana; questo itinerario parte nei pressi di Sostegno e come spiega un pannello, era quello percorso con i morti per dar loro sepoltura alla Pieve di Naula, abbazia romanica di origine antichissime (V secolo d.C.), nei pressi di Serravalle Sesia (da naola, piccola barca usata per attraversare il Sesia). Da qui parte anche il sentiero 700 che sale alla Pietra Croana (695m, 1h00' dalla Frascheja), palestra di roccia nota agli alpinisti di Serravalle, Varallo e dintorni. Il sentiero e' ben tracciato e sale ripido nel bosco, molto ripido l'ultimo tratto; dalla punta, bel panorama sull'imbocco della Valsesia e oltre. Dall'anticima il sentiero 700 scende a sinistra, dapprima abbastanza dolcemente e poi in modo deciso, per 200 metri circa di dislivello, aggirando parzialmente la Croana; in febbraio il fondo era piuttosto gelato e scivoloso, ed il terreno e' in certi tratti veramente molto ripido: ci sono solo alcuni segni rossi all'inizio sugli alberi, poi da un certo punto in poi non e' marcato, pur essendo ben individuabile; se pero' avete bambini al seguito o non vi sentite sicuri, lasciate perdere e tornate sui vostri passi al punto di partenza della deviazione.
Dopo una ventina di minuti planiamo letteralmente alla Bocchetta di Ovasine (510m); dalla Bocchetta, si potrebbe risalire per cresta fino al Santuario di Sant'Emiliano (altri 200 m. di dislivello) e di qui scendere a Sostegno. Noi abbiamo deciso di scendere semplicemente a Sostegno, per bella trattorabile, imboccandola a sinistra della Bocchetta di Ovasine; il percorso non è speciale, umidiccio e in mezzo agli alberi. In poco più di mezz'ora siamo a Sostegno; a questo punto, siamo sulla strada asfaltata, scendiamo fino in basso e poi la seguiamo a sinistra finché troveremo dall'altra parte della via un cartello stradale segnaletico che indica la direzione per Casa del Bosco, per recuperare l'auto. Percorriamo gli ultimi 4km in una quarantina di muniti, anche qui parecchi saliscendi. Passiamo subito di fianco ad una chiesa, poi tra le vigne, scendiamo ad un ponte che attraversa un torrentello, risaliamo fino a passare davanti al cimitero, e dopo poco rieccoci all'auto.

Informazioni generali

Via:
Segnavia:
Tipologia percorso:
Periodo consigliato:
Esposizione al sole:
Pericolo Oggettivo:
Tratti esposti:
Attrezzatura utile:
Acqua:

Riferimenti bibliografici

  • Carta dei Sentieri - Il Biellese Nord Occidentale - foglio 1 - Provincia di Biella
  • Carta dei Sentieri - Il Biellese Centro Occidentale - foglio 4 - Provincia di Biella

Accesso stradale

Galleria fotografica

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