Alpe Lèndine

Ritratto di Cai56
Cai56
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Data rilievo: 
25/01/2009
Difficoltà: 
WT3
Quota di partenza: 
1 056 m
Quota di arrivo: 
1 889 m
Dislivello: 
833 m
Lunghezza*: 
8.10 km
Tempo di salita o complessivo*: 
5h00'

Introduzione

Gita splendida e piuttosto impegnativa, se percorsa per intero; rilassante se limitata A/R all'Alpe Lendine. La prima parte, fino all'alpe, percorre comodamente un bellissimo bosco di radi larici, per poi sbucare nella luminosa conca con l'agglomerato di baite delicatamente restaurate. Il completamento dell'anello richiede perfetta conoscenza dei luoghi in assenza di neve, o almeno la presenza di una traccia già percorsa - evento probabile - per evitare di perdere la direzione verso l'altopiano del lago (poco intuibile). Proibitivo in caso di scarsa visibilità.

Descrizione

Da Olmo, 1056m, si sale la scalinata a fianco della chiesa e si prosegue nelle strette vie del paese: ad un bivio indicato da palina si prosegue verso destra in direzione dei prati. Con un traverso in blanda salita si arriva in vista di Zecca 1162m, che si raggiunge con un paio di tornanti; dalle baite a monte ci si dirige verso destra all'imbocco della Valle del Drogo attraverso un lariceto che riveste tutto il versante. In falsopiano, sempre fra i radi alberi, si arriva ad un primo attraversamento del torrente: sull'altra sponda la salita si accentua portandosi ai piedi di una modesta barriera rocciosa; un paio di traversi ed un secondo ponte portano alla radura che annuncia l'Alpe Lèndine. L'ultimo tratto di salita, verso la conca dell'alpeggio 1710m, allarga il panorama al doppio anfiteatro terminale. La zona è molto invogliante per gli sciatori-alpinisti, ma ben nota per l'eccessivo rischio di valanghe.
Si attraversa il gruppo di baite in direzione sud e, in discesa, ci si porta a guadare su ponti di neve un piccolo corso d'acqua; sull'altro lato si inizia una salita ripida - per brevi tratti all'apparenza instabile - che a stretti tornantini alternati a traversi in direzione est conduce ad una serie di vallette al limite degli ultimi larici. La pendenza cala e, con un lungo spostamento in piano, si percorre l'altopiano dove è localizzato l'invisibile Lago Grande 1889m. Improvvisamente la pendenza cambia e si imbocca un ripidissimo canale di neve farinosa che, rientrato nel rado bosco, conduce alle spalle del dosso di Laguzzola 1768m; oltrepassate le baite, si affianca una cappelletta moderna e si inizia un lungo traverso discendente verso est che porta - oltrepassato un rimboschimento ad abeti rossi - al termine degli alberi: da qui occorre scendere come meglio possibile attraverso i prati in direzione di Olmo. La pendenza accentuata e la neve spesso crostosa rendono faticosi gli ultimi passi; si rientra nell'abitato in corrispondenza della palina incontrata alla partenza.

Informazioni generali

Via: da Olmo
Segnavia: rosso/bianco. Quasi sempre coperto dalla neve.
Tipologia percorso: circolare
Periodo consigliato: dicembre, gennaio, febbraio, marzo
Pericolo Oggettivo: Un pendio instabile
Esposizione al sole: sud-est
Tratti esposti: no
Acqua: Olmo

Riferimenti bibliografici

Accesso stradale

Da Milano a Chiavenna e oltre, fino a San Giacomo Filippo, lungo la statale 36; all'ingresso del paese, proprio sotto la chiesa, svoltare a sinistra sul ponte che scavalca il fiume Liro. Dopo pochi chilometri tutti a tornanti di una starda piuttosto stretta, si giunge alla frazione Olmo. Parcheggio limitato.

Galleria fotografica

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